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Santarcangelo di Romagna: visita alle grotte con i bambini

Santarcangelo è uno dei borghi più belli e conosciuti della Romagna, ma non tutti sanno che c’è anche un mondo sotterraneo, fatta di grotte che si estendono sotto il centro storico.



Santarcangelo: uno dei borghi più belli della Romagna

Santarcangelo la vedi arrivando da lontano, col centro storico che si sviluppa sul Colle Giove. C’è tantissimo da fare e vedere in questo borgo incantevole, ma non tutti sanno che sotto la città ce n’è un’altra sotterranea, fatta di grotte e cunicoli.

Visita alle grotte di Santarcangelo

Era da un po’ che volevamo fare questa visita, così finalmente una domenica mattina dal tempo incerto abbiamo verificato la disponibilità e siamo partiti alla volta di Santarcangelo, con i bambini super curiosi ed esaltati all’idea di andare dentro a delle grotte.

Durante il nostro turno eravamo circa una decina, soprattutto adulti ma anche qualche bambino. La visita non è specificatamente per i piccoli ma è comunque coinvolgente e interessante (soprattutto per i bambini che vanno a scuola).

Abbiamo scoperto che Santarcangelo di Romagna ha 166 grotte che sono sempre funzionate e funzionano tutt’ora come delle cantine. All’interno c’è tutto l’anno una temperatura di 12-13 gradi e un’umidità pari all’80-90%.

Le origini delle grotte: tufacee o ipogee?

Vengono erroneamente chiamate grotte tufacee ma in realtà sono grotte ipogee create dall’uomo e fatte di arenaria e argilla.

Non è chiara la loro origine ma i primi documenti che ne parlano risalgono alla fine del 1400 e sono atti di compravendita. Erano infatti molto ambite e dall’alto valore commerciale.

La nostra guida ci ha raccontato le tre teorie sulla creazione di queste grotte, una le fa risalire all’epoca romana, un’altra le classifica come chiese rupestri in epoca bizantina e un’ultima ne ipotizza l’utilizzo come soste di pellegrinaggio della via micaelica.

Santarcangelo e le sue grotte: il fortino del Sangiovese

Così veniva chiamata la città, che grazie a tutte queste numerose grotte, era (ed è perfetta) per conservare il vino che si produce in queste zone, il Sangiovese appunto. Grazie alla temperatura sempre fresca, al silenzio e ai tanti spazi, le grotte sono sempre state il luogo perfetto per conservare il vino e i cibi.

Ogni famiglia aveva la sua, sottostante all’abitazione, spesso con accesso diretto, come per esempio una botola in salotto. Altre invece avevano un ingresso indipendente e quindi potevano anche vendute.

interno della grotta sala circolare

Le grotte come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale

Si hanno dubbi sulle origini, ma quello che è certo è che hanno svolto un ruolo fondamentale per la sopravvivenza del popolo Santarcangiolese durante la seconda guerra mondiale. Oltre a funzionare come rifugio antiaereo per gli abitanti del colle.

Essendo ogni grotta di un differente proprietario, non erano mai state collegate fra loro, fino appunto a questo momento, in cui si sono trasformate in rifugi temporanei e vie di fuga. La guida ci ha mostrato come le nicchie più grandi diventassero anche per lunghi periodi la “casa” di intere famiglie che dalla campagna si era trasferite qui in cerca di riparo dai bombardamenti.

Info utili: orari e costi per visitare le grotte di Santarcangelo

Le visite si svolgono tutti i giorni a orari fissi: alle 10, 11,12 e nel pomeriggio alle 16 e alle 17.

Il punto di incontro è la sede dello IAT ed è sempre meglio prenotare prima (noi abbiamo telefonato qualche ore prima e fortunatamente c’era ancora posto al turno delle 11). Consiglio: se riesci a prenotare con un po’ di anticipo, chiedi come guida Nonno Alberto, che è esperto di visite per bambini.

Le grotte si trovano a poche centinaia di metri dallo IAT e la visita dura circa mezz’ora.

Il costo dell’ingresso comprende anche la visita guidata ed è di 4 € a persona. Bambini e ragazzi fino ai 14 anni entrato gratuitamente.

Trovi ulteriori info e i contatti sul sito di Santarcangelo.

Le grotte di San Michele con i bambini: i nostri consigli

La visita guidata è stata per noi molto interessante, tuttavia con bambini di un paio d’anni può essere un po’ difficile riuscire a seguire la guida. Il nostro dueene infatti è particolarmente vivace e si è divertito tantissimo ad addentrarsi nei tunnel al buio, ma ci siamo persi un po’ di spiegazioni per stare dietro a lui.

Il percorso sotterraneo che abbiamo fatto non è lungo, quindi è facile anche per i bimbi non abituati a camminare tanto, ma in caso, si può entrare anche con il passeggino.

Assolutamente consigliata la visita con i bambini più grandi, che avranno modo di vedere coi propri occhi queste grotte che nel tempo hanno avuto funzioni diverse, dalla conservazione di cibi e bevande, fino ai rifugi antiaerei durante la guerra.

Se hai in programma una visita a Santarcangelo, non perderti la sua streetart.

Giulia Gardini
Giulia Gardini
Mi chiamo Giulia Gardini e sono cresciuta mangiando piadina a tutte le ore e i cappelletti in brodo anche a Ferragosto, continuo a farlo ora con i miei bimbi. Da quando sono nati Margherita , Federico e Ludovica, io e il babbo Matteo stiamo riscoprendo la nostra Emilia Romagna, a misura di bambino.
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Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

Giulia Gardini
Mi chiamo Giulia Gardini e sono cresciuta mangiando piadina a tutte le ore e i cappelletti in brodo anche a Ferragosto, continuo a farlo ora con i miei bimbi. Da quando sono nati Margherita , Federico e Ludovica, io e il babbo Matteo stiamo riscoprendo la nostra Emilia Romagna, a misura di bambino.