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La Panchina Gigante sul Monte Fosola

 

Conoscete le Big Bench? Noi avevamo visto foto di queste panchine giganti affacciate su panorami incredibili in giro per l’Italia. Incuriositi, abbiamo cercato se ce ne fossero in Emilia  Romagna: la risposta è sì e vi portiamo alla scoperta della Panchina Gigante sul Monte Fosola.



Che cosa sono le Big Bench?

Le panchine giganti nascono da un’idea di Chris Bangle, designer americano, residente in Italia da più di 10 anni a Clavesana. L’idea era di portare le persone a sentirsi di nuovo bambini, riscoprendo lo stupore e la bellezza di un paesaggio che ci si staglia davanti e che magari non ci saremmo mai soffermati a osservare.

Salire sulla panchina, porta infatti a un cambio di prospettiva, che ci fa vedere tutto con occhi nuovi.  La scelta della panchina e non di una sedia per esempio, richiama un gesto sociale piacevole, perché ci si siede accanto ad altre persone, che siano amici, parenti o sconosciuti, con cui ci si trova a condividere un’esperienza.

Al momento in Italia si trovano 283 Big Bench, di cui 15 in Emilia Romagna.

La Panchina Gigante sul Monte Fosola

Percorrendo l’ultima salita, iniziamo a intravedere il rosso della panchina. L’emozione sale perché per noi è la prima volta. Io mi metterei a correre, sono troppo curiosa! E farei bene perché il panorama lascia davvero a bocca aperta.

I bimbi più che dalla vista sono giustamente attratti da quella maxi panchina e così saliamo subito. Che dire, ci troviamo davanti la vastità dell’Appenino e la valle sottostante, è davvero bellissimo!

La passione del signor Claudio

Mentre facciamo le foto di rito, si avvicina un signore ed è proprio colui che ha creato la panchina e che se ne prende cura quotidianamente.

famiglia con il creatore della panchina gigante

Il signor Claudio voleva valorizzare questo bellissimo angolo di montagna e così ha iniziato la costruzione della panchina, che fa parte del circuito ufficiale Big Bench.

È bravissimo a scolpire il legno e tutto ciò che vedrete sulla piana è opera sua, anche la capanna con due piccole sedie, una lumaca e gli uccellini di legno, oltre alla casa delle formiche che ha affascinato Margherita.

Ha fatto tutto lui e vorrebbe tramandare questa passione anche a chi visita la panchina, organizzando dei corsi di scultura in legno per gli adulti e magari argilla per i più piccoli (rimanete aggiornati seguendo la sua pagina Fb).

 

tenda con sculture in legno e bimba che gioca

 

La vista dalla Panchina Gigante sul Monte Fosola

Il panorama è magnifico e il signor Claudio ci illustra anche ciò che ci trovavamo davanti: il Monte Ventasso, dove andremo dopo, e il Cerreto, la Pietra di Bismantova, su cui poi salire a piedi, il Cimone e la sottostante Valle del Secchia.

panorama dalla panchina gigante con famiglia in primo piano

Come si arriva alla Panchina Gigante sul Monte Fosola

Alla panchina gigante si può arrivare sia dal Castello di Carpineti, che da Felina. Noi abbiamo scelto la seconda opzione, decisamente più breve.

A piedi sul sentiero da Felina

Subito fuori dal centro del paese abbiamo trovato dei cartelli rossi con disegnata la panchina. Il primo ci ha portato in un grande parcheggio, che tuttavia è piuttosto lontano, quindi abbiamo proseguito in camper fino alla fine della strada, dove abbiamo trovato due case sulla destra e un piccolo parcheggio segnalato a sinistra.

sentiero nel bosco per arrivare alla panchina gigante

Abbiamo lasciato qui il camper e seguito il solito cartello rosso. In poco meno di mezz’ora si arriva al punto di interesse. La strada è sterrata e tutta in salita ma noi l’abbiamo fatta tranquillamente con Margherita che ha 3 anni e ha sempre camminato. Federico invece è stato portato in fascia, ma se avete un buon passeggino da trekking, dovreste farcela comunque.

Da Felina si può salire anche in mountain bike, anche se coi bambini può essere un po’ difficile, sia che siano caricati che pedalino sulle loro bici.

La passeggiata dal Castello di Carpineti

Se avete tempo e siete allenati, potete invece arrivare alla panchina dall’altra parte, in circa due ore e mezzo- tre partendo dal Castello di Carpineti. La passeggiata è più lunga, ma adatta a tutta la famiglia.

Info utili

Lungo il percorso non ci sono punti di ristoro,  quindi noi ci siamo portatevi acqua e merenda.

Se volete pranzare, potete appoggiarvi ai tavolini che si trovano nei pressi della casa. Oltre al pranzo al sacco, durante il weekend potete ordinare da mangiare all’Aquila Nera, ristorante di Felina, che provvederà a consegnarvi tutto.

The Big Bench Community Project

Big Bench Community Project è un’iniziativa no profit nata da Chris Bangle e sua moglie, con l’obiettivo di sostenere le realtà locali, promuovendo il turismo e l’economia di queste zone e dando il giusto risalto alle eccellenze artigiane locali. Oltre al supporto tecnico fornito a chi vuole costruire una nuova Grande Panchina ufficiale, il progetto vede la collaborazione con gli artigiani del posto per realizzate merchandising a tema.

Una parte del ricavato di ogni vendita, come le donazioni fatte da chi realizza una nuova panchina, viene devoluta ai Comuni coinvolti e destinata a sostegno delle comunità locali.

Il passaporto delle Big Bench

Oltre a magliette e portachiavi, si può acquistare anche il passaporto delle Big Bench. A ogni panchina visitata viene apportato un timbro, peccato che i passaporti quel giorno fossero finiti! In questo caso bastava comunque recarsi all’Aquila Nera e farsi fare il timbro su un foglietto, da attaccare in seguito al passaporto ufficiale.

Noi non siamo riusciti ma abbiamo acquistato il passaporto durante la visita alla Big Bench di Castellarano E se sei un appassionato di Big Bench, qui trovi anche quella di Baiso e Brisighella e qui il tutte le panchine giganti in Italia. Qui invece trovi il nostro itinerario in camper che ci ha portato a scoprire altre meraviglie dell’Appenino Emiliano.

 

 

Giulia Gardini
Giulia Gardini
Mi chiamo Giulia Gardini e sono cresciuta mangiando piadina a tutte le ore e i cappelletti in brodo anche a Ferragosto, continuo a farlo ora con i miei bimbi. Da quando sono nati Margherita , Federico e Ludovica, io e il babbo Matteo stiamo riscoprendo la nostra Emilia Romagna, a misura di bambino.
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Chi siamo

Eravamo in due, Francesco e Cristina, improvvisamente ci siamo trovati in quattro, quando nel 2012 sono nati Enrico e Giulia. Abbiamo capito che le nostre vite sarebbero cambiate, ma non volevamo rinunciare alla nostra passione: VIAGGIARE. Grazie ai nostri “piccoli” abbiamo capito che esiste sempre un viaggio giusto.

Giulia Gardini
Mi chiamo Giulia Gardini e sono cresciuta mangiando piadina a tutte le ore e i cappelletti in brodo anche a Ferragosto, continuo a farlo ora con i miei bimbi. Da quando sono nati Margherita , Federico e Ludovica, io e il babbo Matteo stiamo riscoprendo la nostra Emilia Romagna, a misura di bambino.